Il Sindaco del centro montano, dopo varie richieste via telefono e via fax, ci ha concesso una intervista dove, per la prima volta, si racconta a 360 gradi.
Da uno dei nostri inviati
Dopo brevi convenevoli mi fa accomodare su una sedia parecchio più bassa di quella in cui si siede (sembravo Bonito Napoloni di fronte ad Adenoid Hinkel nel bellissimo film di Chaplin “Il grande dittatore”). Superato il primo impatto con questa forma di guerra psicologica e tirato fuori il fedele taccuino, comincio:
- Allora, signor Sindaco, le porrò alcune domande che forse i suoi elettori vorrebbero, se ne avessero la possibilità, farle.
||D’accordo.||
- Non crede forse che il programma elettorale da lei presentato nel 1998 sia stato fortemente disatteso, almeno nei punti principali?
|| NO ||
- Non crede forse che le dimissioni in massa dei consiglieri di maggioranza abbia in un certo senso debilitato la forma partecipativa dei cittadini e quindi minato alla base le regole stesse della democrazia?
|| NO ||
- Non crede forse che parecchie persone, prima a lei vicine, parlo naturalmente di ex consiglieri ed ex assessori, si siano gradualmente allontanate perché, a loro dire, lei non concedeva il dovuto spazio, avocando a se stesso prerogative che non le appartenevano?
|| NO ||
- Non crede forse che le varie edizione della festa medievale, soprattutto l’ultima, abbiano sottratto risorse alle casse comunali già deficitarie, che potevano essere impiegate magari diversamente, non so, per uno sviluppo meno effimero e più duraturo del paese da lei amministrato?
|| NO ||
- Un’ultima domanda, signor Sindaco. Riproporrà la sua candidatura alle prossime elezioni?
|| Permette che faccia una telefonata? ||
- Prego.
Si allontana nella stanza attigua da dove ritorna dopo pochi minuti.
- Allora, signor Sindaco?
|| Il mio avvocato mi ha consigliato di appellarmi al Quinto Emendamento.||
- Ma come, non siamo mica in America!!!
|| Certamente. Ma il mio avvocato ha svolto praticantato legale con Perry Mason.||
- Grazie, signor Sindaco, dell’intervista.
|| Grazie a lei.||
Lascio il mio loquace interlocutore e mi avvio, il passo incerto nella leggera coltre di neve, verso la mia solita bevanda calda nel mio solito bar, ove vengo accolto da volantini sparsi in ogni dove.
Ma di questo ne riparleremo la prossima volta. (s.p.)
il cronista