Da uno dei nostri inviati.
Girando senza una meta precisa nella assolata piazza principale del paesino montano, sperando di poter strappare una intervista, un parere o anche un semplice umore a qualcuno degli elettori che saranno protagonisti di quello che si preannuncia come la madre di tutte le campagne elettorali, all’improvviso noto un continuo andirivieni che ha come fulcro centrale una poco avvenente passeggiatrice vestita di nero, eterea nella forma e risoluta, così sembra, nella sostanza.
La procace signorina, che sembra incurante di tutto quanto la circonda, si apparta con il noto commerciante, con l’ancor più noto medico, con il pensionato, con il professionista, con il disoccupato, scegliendo come alcova luoghi rappresentati di volta in volta da una costosa macchina, dai posti più in penombra della piazza, da una squallida e prospiciente stanzetta ad ore o da qualsiasi altro posto dove si può stare lontano dagli altri, ma non tanto da non essere visti.
Tutti si accorgono di quanto accade e sembrano a tutto ciò indifferenti. La Sicilia del Gattopardo è qui ancora dura a morire.
Smessi provvisoriamente i panni del neo-cronista politico, ritornano in me di prepotenza i trascorsi nella redazione di Novella 2000.
Cerco di saperne qualcosa di più e mi avvicino ad un canuto signore, il volto scavato dal sole, il sorriso dei giusti stampigliato sul volto solare, che, gentilmente, dopo aver mutato repentinamente espressione, con un mezzo sorriso marcatamente sarcastico mi risponde: << Stia tranquillo, sta solo mettendo sul mercato la cosa più preziosa che ha>> - e cioè? - <<…….….. il fratello>>.
Succede anche questo, in un primaverile tardo pomeriggio, nel remoto luogo posto
in Latitudine 38°08’29’’ e Longitudine 14°52’31’’.
(g.d)
il cronista