Il Califfo mi attende sorridente presso la sua abitazione; espletati i convenevoli di rito mi fa sedere per terra su un bellissimo tappeto persiano. Un domestico di colore mi porge una tazza di thè e dei biscotti fatti in casa, mentre un costoso leone in pietra, che ti guarda in cagnesco, fa da ideale cornice al nostro incontro informale.
- Innanzitutto complimenti per l’arredamento di ottima fattura squisitamente orientale.-
|| Grazie. Sicuramente l’apparire rende più dell’essere. ||
- Vedo che vuole portarmi in un campo dove purtroppo, a causa dei miei limiti, non posso seguirla: quello della filosofia. Mi parli invece della campagna elettorale –
|| Va benissimo. Il gruppo è coeso intorno ad un programma condiviso e la squadra che amministrerà Buccheri è composta da elementi validi che sicuramente avranno la fiducia dei cittadini.||
- Non mi avrà chiamato per uno spot elettorale ? –
|| Si e no. ||
- Si spieghi meglio –
|| Gradirei che il suo giornale pubblicizzasse l’evento di marketing elettorale del secolo: i nuovi santini elettorali del movimento di cui sono leader indiscusso. ||
Tira fuori dalla tasca un mazzo di carte da poker.
|| Su ogni carta abbiamo stampato il volto di tutti i candidati: il mio è sull’Asso di Picche e poi, a seguire, sono raffigurati tutti gli altri. Più alta è la carta, più alto è il rango. ||
- Immagino come saranno contenti quelli che vedranno il proprio volto accanto al due di picche o di fiori –
|| Ha fatto centro. Pur credendo che il messaggio propagandistico sia vincente, il problema più grosso è rappresentato dal fatto che il due di picche è proprio il segretario della Associazione Giovani Imprenditori di Buccheri (AGIB), un vero serbatoio di voti nonché ex proprietario di questo bel leone in pietra. ||
- Immagino che non l’abbia preso benissimo. –
|| Per niente. Ha minacciato di convogliare tutti i potenziali voti ed i propri favori verso un altro candidato e soprattutto di riprendersi il leone. ||
- Come pensa di risolvere il problema ? –
|| Sto ricevendo forti pressioni affinché eserciti un mio diritto in qualità di discendente del Califfo: conferirgli la laurea honoris causa e farlo salire nella scala gerarchica almeno al 9 o al 10. ||
- Perché 9 o 10 ? Gli assi e le figure sono già occupati ? –
|| Si, dai laureati: a parità di laurea vale il punteggio ed a parità di punteggio vale la tessera di partito del Rettore che l’ha rilasciata. Ritornando al discorso di prima, posso senz’altro dirle che comunque i cittadini si esprimeranno democraticamente attraverso un referendum: decideranno sulla opportunità di conferire la laurea honoris causa al segretario dell’AGIB. ||
- E crede di vincerlo, questo referendum ? –
|| Credo proprio di si. E subito dopo averlo vinto farò la stessa cosa per il due di fiori: il Premio Pulitzer 2002, che nella mia futura amministrazione avrà il ruolo di ‘V-A-FanCul.’ (Vice Assessore alla Fantasia ed alla Cultura. N.d.r.) ||
- Cercare di convincere la gente ad aderire supinamente alla sua proposta mi sembra degna di “Missione Impossibile 2“, senza contare che si corre il rischio di una rivolta interna di quanti si riterranno immeritatamente scavalcati. Ci potrebbero essere anche dimissioni in massa. -
|| Se è questo a preoccuparla, stia tranquillo: ho a mia completa disposizione tutto lo staff elettorale di Pubblitalia e le posso assicurare che eventuali disertori verranno rimpiazzati velocemente e degnamente. ||
Il mio sguardo fisso e incredulo si posa su quello altamente mobile e sicuro del Califfo. A volte non riesco a capire certe sue contorsioni dialettiche, ma devo ammettere che mi è simpatico; talmente simpatico che ancora mi rode essere uscito dal suo Serraglio senza potergli dire che i marines americani sparano a vista a tutti quelli i cui volti sono raffigurati nelle carte da gioco. Per loro sono solo ‘target’. E la madre di tutti i ‘target’ è proprio l’Asso di Picche.
Speriamo bene. Che Allah ce lo conservi a lungo.
il cronista