Alcuni vocianti e spensierati giovani che fanno volantinaggio per il ‘Progetto Buccheri’, sotto lo sguardo compiaciuto e paterno della Lince, mi consegnano, con fare deciso che non ammette alcuna possibilità di rifiuto, un depliant e qualche manifestino elettorale.
Inutile spiegare loro che andrò a votare nel mio paesino della Val Brembana, scegliendo
tra un candidato leghista ed uno forzista; più sfigato di così. Almeno qui la competizione è tra due candidati di sinistra ed uno di destra, come è giusto che sia.
Sfogliando il materiale cartaceo in mio possesso, l’attenzione viene subito colpita da un
volantino in cui sta scritto: ‘Il 25 e 26 maggio vota Progetto Buccheri ed esprimi la tua preferenza per Cayetano Bullock. Scegli il tuo candidato con le palle’.
Un candidato tanto originale merita senz’altro un minimo di attenzione e così, dopo varie mie richieste, riesco ad avere con lui un incontro poco prima del suo comizio d’esordio:
- Innanzitutto buona sera. –
|| Buona sera a lei. ||
- Noto dal nome e dall’accento che non è del luogo. -
||Infatti sono spagnolo, ma ho ascendenze italiane.||
- Perché il Progetto Buccheri ha sentito l’esigenza di avere uno straniero, sia pure comunitario, nella propria lista ? –
|| E’ stato un caso. Circa un mese e mezzo or sono mi trovavo a Buccheri con un gruppo di amici per un giro turistico dell’Isola. Entrato in un bar per un caffè, il mio sguardo incrociò dei fogli adagiati sul bancone; vi era scritto: ‘aggiungi il tuo nome’.||
- E così ha scritto il suo nome. -
||Non solo, ma anche l’indirizzo ed il numero di telefono. Pensavo fosse il libro degli ospiti del bar.||
-E invece…? –
|| Dopo qualche giorno sono stato contattato telefonicamente nella mia casa di Iblas dalla Lince del Casale e così ho scoperto che avevo messo, senza essermene reso conto, la firma su un modulo di adesione ad un movimento politico locale. Mi ha prima minacciato dicendomi che i contratti sottoscritti dovevano essere onorati e poi mi ha blandito insistendo tantissimo sul fatto che a Buccheri bastava essere stranieri per fare fortuna. Ho contattato quindi il mio legale, l’avvocato Favellas, che mi ha consigliato ad accettare la candidatura per non rischiare una azione legale dagli esiti quasi certamente a me non favorevoli.||
- Ma perché ha scelto il nome di battaglia ‘Bullock’ ? -
||E’ stata un’idea della Lince, non mia. Il mio vero nome è Cayetano Colleones, discendente nel ramo spagnolo di Bartolomeo Colleoni.||
- Il grande capitano di ventura del XV secolo ? -
|| Esattamente. Durante un suo viaggio in Spagna il Condottiero ha avuto una relazione con una nobildonna spagnola, la mia antenata Maria Vacaros, figlia di don Francisco Vacaros,
fornitore ufficiale di tori nelle règie corride spagnole. Dalla relazione è nato il mio tri-trisavolo, riconosciuto dal padre, al quale è stato imposto il nome di don Cayetano Amado Colleoni, subito spagnolizzato in Colleones.||
- Può dimostrare quello che dice ? –
||Certamente. Lo stemma gentilizio di famiglia, che custodisco gelosamente a Iblas, raffigura tre volti in rilievo: uno di questi è molto somigliante al mio.||
- Non so che stemma abbia lei in casa, ma le posso assicurare che in quello originale non sono affatto tre volti ad esservi raffigurati. Però non voglio entrare assolutamente nel merito della
somiglianza –
||Sarà. Comunque non sono riuscito a capire perché la Lince è contrario al fatto che io utilizzi il mio glorioso nome.||
Lascio il mio interlocutore salire sul palco dove è atteso quale oratore-principe.
Solo ora capisco perché la Lince del Casale gli ha imposto il nome di battaglia ‘ Bullock’: voleva a tutti i costi dei candidati, possibilmente con le palle, magari stranieri; ma sono certo che non avrebbe mai permesso a chicchessìa di ironizzare su propri candidati Colleones.
Il danno di immagine per la lista sarebbe stato incalcolabile. E’ proprio vero che la Lince vede sette volte sette più lontano degli altri. Un vero cavall…. pardon…. pony di razza.
il cronista