Per Paul Ricoeur, filosofo francese, questo nostro mondo moderno si caratterizza per una ipertrofia dei
mezzi e una atrofia dei fini.
Si, l’ha buttata così: esistono tantissimi mezzi, strumenti, piattaforme per comunicare in maniera accessibile, rapida, diretta… e però qui nessuno ha veramente niente da dire.
E Paul si è spento novantaduenne, nel 2005, senza avere visto i balletti di tiktok.
Qualche anno prima, nel 2003, a Buccheri, ignorando bellamente Ricoeur, si annusavano nell’aria le mirabolanti possibilità della comunicazione digitale. A lavorare attorno a Bukkeri.it eravamo in pochissimi, ma tutti con buone idee.
E se da un lato c’era la voglia di trovare e sperimentare nuovi mezzi, dall’altra c’era sempre pronta l’idea buona per usare l’ennesima trovata tecnologica.
E così in un paesino dove i cellulari non prendevano, ed esistevano solo linee 56k, fioccavano webcam pubbliche in Piazza Roma,dirette streaming, effetti speciali.
Perché parlarne adesso? Per ricordare un misterioso redattore, nickname (o nome di battaglia)il Cronista.
Ad oggi, vent’anni dopo, ancora non si sa chi sia.
Ci arrivavano questi simpatici interventi satirici da una email anonima, in cui si raccontava la campagna per le elezioni comunali del 2003.
Di lui sappiamo solo che era spesso in Piazza Roma, che conosceva molto bene tutti, e che aveva una passione per i Promessi Sposi.
E però fu capace di trasformare quella intensissima campagna elettorale (Sortino vs Pavano … c’era anche una terza lista, ma evidentemente non faceva abbastanza ridere per il Cronista) in una serie mozzafiato degna di Netflix.
Il genio di Tanino Cannata, sempre avanti, ebbe il guizzo di costruire una serie di vignette con tutti i personaggi fantasiosi (ma verissimi) del Cronista.
Il primo messaggio del Cronista porta la data del 9 marzo 2003. Berlusconi è Presidente del Consiglio,Giovanni Paolo II è ancora in vita, il presidente americano George W. Bush sta per avviare l’invasione dell’Iraq e a Buccheri, nel frattempo…